Durante l'ultimo conflitto mondiale la frenetica corsa alle armi portò alla scoperta della bomba atomica. Tale arma fu il risultato di un dispendiosissimo programma scientifico americano sotto la supervisione dello scienziato Robert Oppenheimer. . La prima bomba all'uranio ("Little Boy") fu sganciata, dagli americani, sul centro della città giapponese di Hiroshima il 6 agosto 1945. La seconda bomba al plutonio, denominata in codice "Fat Man", fu sganciata invece su Nagasaki il 9 agosto 1945.
Questa nuova arma si basava sugli studi relativistici di Albert Einstein ed in particolare sulla sua famosa formula E=mc². Dopo anni di ricerche gli scienziati erano riusciti a creare un ordigno in grado di sviluppare una potenza enorme, pari alla deflagrazione di 20000 tonnellate di tritolo concentrate in un solo punto. Inoltre tale arma presentava anche degli effetti secondari non irrilevanti: le radiazioni. Quest'ultime causarono migliaia di morti atroci successivamente all'esplosione dell'ordigno e ancora oggi i suoi effetti si fanno sentire sulla popolazione giapponese con la nascita di numerosi bambini affetti da gravi patologie.
La presa di coscienza sulle reali capacità di quest'arma fece si che non fosse mai più utilizzata durante una guerra successivamente al 1945. Questo, però, non fermò la corsa alle armi nucleari da parte di un gran numero di paesi tra cui: Russia, Francia, Cina ed Inghilterra. La scoperta di un ordigno di tale portata diede all'uomo, per la prima volta, la possibilità di autodistruggersi completamente.
In foto: "Fat Man" la bomba atomica sganciata su Nagasaki
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