giovedì 16 giugno 2011

Mappa concettuale



Le armi primitive:
L'evoluzione degli eserciti:


giovedì 9 giugno 2011

La bomba atomica

Durante l'ultimo conflitto mondiale la frenetica corsa alle armi portò alla scoperta della bomba atomica. Tale arma fu il risultato di un dispendiosissimo programma scientifico americano sotto la supervisione dello scienziato Robert Oppenheimer. La prima bomba all'uranio ("Little Boy") fu sganciata, dagli americani, sul centro della città giapponese di Hiroshima il 6 agosto 1945. La seconda bomba al plutonio, denominata in codice "Fat Man", fu sganciata invece su Nagasaki il 9 agosto 1945.
Questa nuova arma si basava sugli studi relativistici di Albert Einstein ed in particolare sulla sua famosa formula E=mc². Dopo anni di ricerche gli scienziati erano riusciti a creare un ordigno in grado di sviluppare una potenza enorme, pari alla deflagrazione di 20000 tonnellate di tritolo concentrate in un solo punto. Inoltre tale arma presentava anche degli effetti secondari non irrilevanti: le radiazioni. Quest'ultime causarono migliaia di morti atroci successivamente all'esplosione dell'ordigno e ancora oggi i suoi effetti si fanno sentire sulla popolazione giapponese con la nascita di numerosi bambini affetti da gravi patologie. 
La presa di coscienza sulle reali capacità di quest'arma fece si che non fosse mai più utilizzata durante una guerra successivamente al 1945. Questo, però, non fermò la corsa alle armi nucleari da parte di un gran numero di paesi tra cui: Russia, Francia, Cina ed Inghilterra. La scoperta di un ordigno di tale portata diede all'uomo, per la prima volta, la possibilità di autodistruggersi completamente.








In foto: "Fat Man" la bomba atomica sganciata su Nagasaki

venerdì 3 giugno 2011

Le guerre mondiali
























Dal punto di vista umano le due guerre mondiali furono una tragedia che causò la morta di circa 60 milioni di persone in poco più di trenta anni. Allo stesso tempo, però, esse furono dei veri e propri laboratori per l'evoluzione delle armi. In questo periodo si cominciano ad usare i primi velivoli per azioni di guerra: inizialmente come osservatori ed in seguito come vere macchine da combattimento. Nascono così i primi biplani triplani della prima guerra mondiale che lasceranno spazio successivamente agli stormi da caccia della seconda guerra mondiale formati dagli spitfire inglesi e dagli stuka tedeschi.


In trincea sono utilizzate per la prima volta i gas come armi chimiche che rendono necessaria l'adozione di maschere per sopravvivere. Si sviluppano nuove armi da fuoco: fucili a ripetizione e mitragliatrici pesanti come la MG42 tedesca. 




Inoltre vengono inventati i carri armati su cingoli in grado di attraversare le linee nemiche e fare da testa di ponte per la fanteria. Tra questi spiccano gli M4 Sherman americani ed i panzer tedeschi.






In campo nautico vennero sperimentati per la prima volta i sommergibili. In particolare la Germania fece un grande uso dei suoi U-Boot per seminare il terrore nei mari. Caratteristica principale dei sommergibili era infatti quella di poter attaccare le navi nemiche rimanendo in immersione o comunque uscendo dall'acqua all'ultimo momento.





Queste risultano essere alcune tra le più grandi innovazioni belliche legate al trentennio che va dal 1914 al 1945, ma sono solo alcune delle migliaia di armi nate ed utilizzate in tali conflitti.