ENEIDE
Arma virumque cano, Troiae qui primus ab oris
Italiam, fato profugus, Laviniaque venit
litora, multum ille et terris iactatus et alto1
vi superum2 saevae memorem Iunonis ob iram;
multa quoque et bello passus, dum conderet urbem,
inferretque deos Latio, genus unde Latinum,
Albanique patres, atque altae moenia Romae.
Io canto l'armi e l'eroe, che per primo dalle spiaggie di Troia, profugo a causa del Destino, venne in Italia alle coste Lavinie3, molto sbattuto sia per terra che per mare dalla forza degli dei, e dalla memore ira della crudele Giunone, avendo anche sopportato molte cose a causa della guerra, finché non fondò la città, e portò gli dei4 nel Lazio, da cui [ebbe origine] la stirpe dei latini, i padri albani e le mura dell'alta Roma.
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