La scoperta della polvere da sparo ovviamente non determinò un repentino passaggio dalle armi bianche alle armi da fuoco. L'evoluzione di quest'ultime fu piuttosto lenta non solo a causa dei costi, ma anche perchè inizialmente erano poco precise e poco efficaci. I primi cannoni addirittura potevano sparare un solo colpo al giorno prima di poter essere riutilizzati ed erano difficilissimi da trasportare sul campo di battaglia. In seguito l'utilizzo di materiali diversi e di ammortizzatori resero il cannone l'arma di artiglieria pesante per eccellenza.
Naturalmente si rese necessario creare un arma anche per i soldati semplici in modo da poter mietere altre vittime ancor prima di cominciare lo scontro ad arma bianca. Il moschetto si basava sulla stessa idea del cannone per cui si inseriva la polvere da sparo e la si compattava con un proiettile che in seguito ad una detonazione schizzava verso la direzione della canna. Queste armi però erano difficili da ricaricare, poco precise e molto spesso si inceppavano. Perciò, quasi sempre, l'esito della battaglia era ancora determinato dallo scontro con baionette e spade.
In ogni caso queste armi vennero sviluppate e rese sempre più precise e letali fino a che non diventarono lo strumento più importante da utilizzare in battaglia. L'evoluzione di queste fu certamente resa più rapide dalle continue guerre tra le varie nazioni. In particolare la prima e la seconda guerra mondiale furono un vero e proprio laboratorio di ricerca sulle armi da fuoco.
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